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(6 dicembre 2020) - Il Comitato Mura di Padova, in merito alle notizie stampa circa una sua partecipazione ad un possibile esposto in relazione alla realizzazione della nuova pediatria, desidera chiarire che si tratta di un'informazione errata. La nostra associazione non partecipa in nessun modo a questa possibile iniziativa.

Questo non toglie il nostro giudizio completamente negativo relativo alla collocazione e alle dimensioni dell'intervento edilizio che si intende realizzare. Insieme alle considerazioni edilizie e urbanistiche va ancora più stigmatizzata l'assenza di un processo partecipativo con la cittadinanza organizzata relativamente ad un così impattante intervento all'interno del tessuto storico cittadino.

Aggiungiamo l'ulteriore informazione, visti alcuni spiacevoli infortuni capitati sulla stampa locale relativamente a questo argomento, che l'arch. Vittorio Spigai non è più membro del direttivo dell'associazione dal marzo 2020 e quindi le sue opinioni non possono essere messe in relazione al Comitato Mura di Padova


mura_selvatico_veduta_aerea(8 giugno 2020) - Il Liceo Pietro Selvatico è un patrimonio inestimabile della città e deve ritornare nella sua sede storica presso l'ex Macello jappeliano di Largo Meneghetti.

Vogliamo partire da questa affermazione per sgombrare eventuali dubbi relativi a quanto esprimeremo qui sotto.

Il suo restauro si deve però integrare e contaminare (nel senso positivo del termine) con un altro grande progetto che la città sta portando avanti, investendo notevoli risorse economiche ed umane: il Parco delle Mura e delle Acque.

Per fare questo è necessaria una visione d'insieme di quel luogo della città che ne consideri la stratificazione storica e le molteplici istanze e caratteristiche per una corretta valorizzazione.

Proprio in questi giorni stanno partendo i lavori di restauro di bastion piccolo, sia esternamente che internamente, che si affaccia sulla golena immediatamente a lato delle strutture del liceo.


Inaugurazione lavori(13 luglio 2019) - Lo avete letto sui giornali (i cui articoli riportiamo qui sotto): finalmente partono i lavori del primo lotto di opere di recupero e restauro delle mura rinascimentali, che nel corso dei prossimi due anni dovrebbero restituire alla fruibilità circa un terzo della cinta cinquecentesca, dal bastione Impossibile al Buovo (o Portello Nuovo). Si tratta di otto diversi cantieri, variamente finanziati, più quello dell'illuminazione dell'intera cinta, cruciale perché diventi almeno visibile nella sua interezza ed entri nella consapevolezza innanzitutto dei padovani,

 

rendering_area_cliniche_pediatriche-parco_delle_mura_nov_2019(6 dicembre 2019) - Le numerose dichiarazioni e prese di posizione delle ultime settimane sul tema della nuova pediatria e del Parco delle Mura e la divulgazione della documentazione sul futuro dell'area del Giustinianeo ci impongono un nuovo intervento per chiarire alcune questioni e far emergere nuovi elementi.

 

Non abbiamo mai messo in discussione la necessità di pazienti, famiglie e personale dei reparti pediatrici di Padova di avere una struttura più accogliente per chi è in cura e all'altezza delle notevoli professionalità che vi operano. Rispediamo al mittente, quindi, i tentativi di far passare per novelli "Erode" chi si preoccupa di altri aspetti e nuove potenzialità per la nostra città. Chi alimenta questa contrapposizione lo fa strumentalmente,


figura 2(10 luglio 2019) - Con colpevole ritardo, pubblichiamo qui di seguito il testo della petizione inviata in giugno al Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MIBAC, dottor Gino Famiglietti, e al segretario dei Comitato Tecnico-Scientifici del MIBAC, arch. Sergio Mazza, a firma di un gruppo di enti e associazioni, fra le quali il Comitato Mura.

SI tratta di un ulteriore, quasi disperato tentativo di "fermare il treno" (non della pediatria, ma di "quella" pediatria), prima che sia troppo tardi.

Rimandiamo chi volesse ripercorrere l'intera vicenda all'articolo più recente sull'argomento, che contiene i link a tutti i precedenti.


video Alicorno(14 ottobre 2019) - Qualche tempo fa, nell'ambito del progetto ArTVision+, promosso dalla Regione del Veneto in collaborazione con l’Università Ca' Foscari di Venezia (MacLab), nell’ambito del Programma europeo Interreg Italia-Croazia, la regista Raffaella Rivi ha girato una serie di nove short-films, ambientati in luoghi meno noti delle province di Padova e Rovigo. Brevi racconti di due, tre minuti, che sperimentano forme innovative di video-storytelling per promuovere e valorizzare le destinazioni meno note al grande pubblico attraverso il prisma della cultura.

Fra i luoghi scelti a Padova dalla regista, fra Odeo Cornaro, Street Art e Museo della Maschera, non potevano mancare mura e acque,


figura 2(18 luglio 2019, agg. 19 luglio) - Le associazioni non si arrendono e rilanciano: dopo la petizione alla Direzione Generale del MIBAC, rimasta finora senza risposta, scrivono ora alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio territorialmente competente, sottolineando l'impatto devastante che il nuovo edificio della Pediatria avrà sulle mura e sul baluardo Cornaro. Cosa che il Comitato Mura sostiene e ripete ormai dall'ormai lontano 2017, inizialmente solitario, poi via via affiancato da Italia Nostra e in seguito dalle altre associazioni ed enti, sempre più numerosi, che hanno firmato le ultime iniziative.

Prevedibile la replica del Sindaco e del Vicesindaco, pubblicate il 19 luglio.


Il manifesto del convegno (scaricalo in fono alla pagina)(14 settembre 2019) - Potrà sorprendere che il Comitato Mura non figuri fra i promotori del convegno "Padova. Giustinianeo, Parco delle Mura e Nuova Pediatria" promosso dall’Ordine degli Architetti e da altre tredici entità sul tema dell’impatto del nuovo edificio di Pediatria su di un segmento importante, anzi cruciale, del Parco delle Mura e delle Acque, che si svolgerà martedì 17 settembre.

Il Comitato Mura ha sollevato il problema fin dalla primavera del 2017 (leggi), quando forse ancora era possibile "fermare il treno" (leggi). Nel corso di mesi frenetici l’associazione


La caserma nel 1943/44(14 gennaio 2019) - Come è stato ampiamente riferito dai giornali nelle scorse settimane, il 2018 si è chiuso per il Comitato Mura con una notizia importante. Parliamo del contributo assegnatoci per un lavoro di documentazione e studio dell’area della ex caserma Prandina, che metta in condizione Agenda 21 (e tutte le parti interessate al percorso partecipato di definizione del futuro dell’area stessa) di ragionare sulla base di una conoscenza approfondita di uno spicchio di città carico di valenze storiche, ambientali e urbanistiche.

Un riconoscimento importante e non scontato, 


Le palazzine di via Trieste(15 luglio 2019) - Si tratta della più futile fra le polemiche di questi ultimi anni, in una città che ben altri sfregi ha subito e sta per subire, nella generale indifferenza, anche di gran parte dei firmatari di quest’ultimo appello...

Invece rieccola, appunto, la richiesta di demolire le palazzine di piazzale Boschetti, colpevoli soltanto di non essere capolavori di architettura, ma recuperabili a dignità, né più né meno di un qualsiasi altro edificio, più o meno storico. Rimuovere il vincolo posto dalla Soprintendenza! Dove l’obiettivo, alla fine, non sembra tanto quello di ampliare l’area verde di quei pochi metri quadrati, quanto di colpire la Soprintendenza,


Il Mattino 9 agosto(29 ottobre 2018) - Giovedì scorso un altro piccolo tassello della ricomposizione dell'area monumentale esterna a porta Ognissanti (Portello) è andato al suo posto: a cura del Settore Edilizia Monumentale del Comune, complice ancora una volta il Comitato Mura, è stato ricollocato sul suo piedistallo l'obelisco che ricorda la realizzazione della gradinata del porto sul Piovego, portata a termine nel 1534, durante la reggenza del podestà Pietro Lando, il cui stemma di famiglia è scolpito nel piedistallo.

Non si tratta naturalmente dell'obelisco originale, di cui da quasi un secolo si sono perse le tracce, ma di una copia fedele, basata sulle numerosissime raffigurazioni che ne possediamo, ma in particolare, per quanto riguarda le effettive dimensioni e proporzioni, sulle numerose fotografie