II bastione Impossibile o dei Crociferi o Terzo Moro appartiene alla forma cosiddetta a torrione tipica di un'epoca transizionale in cui gli architetti militari cercano di adeguare le fortificazioni alle nuove esigenze determinate dall'impiego delle artiglierie pesanti nella guerra d'assedio. La soluzione escogitata in Italia centrale alla fine del XV sec. è quella di addossare grandi quantità di terra alle spalle delle mura cittadine (terrapieno), al fine di assorbire meglio l'urto dei proiettili degli assedianti, e di proteggere i fossati con numerosi bastioni. Questi ultimi sono delle stratture di forma circolare o poligonale, sporgenti all'esterno delle mura e dotate di feritoie per artiglierie (cannoniere) sui fianchi, in grado di battere col fuoco dei propri pezzi l'esterno delle mura stesse. L'attaccante che fosse sceso nel fossato per assalire le fortificazioni sarebbe quindi stato preso facilmente di mira dai cannoni collocati su queste opere, che protendendosi dalla linea delle muraglie ne consentivano una più efficace difesa.
Il torrione Impossibile appartiene alla prima generazione di bastioni padovani, essendo di forma cilindrica e dotato di due soli livelli di cannoniere sui fianchi. La sua progettazione risale probabilmente al 1513, all'epoca del ritorno di Bartolomeo d'Alviano alla guida delle milizie venete, ma, a causa di ripetute modifiche all'idea originaria, il suo completamento non deve essere avvenuto prima del 1526. Ulteriori modifiche rispetto all'assetto originario si sono avute all'inizio dell'ottocento, quando le truppe francesi in ritirata hanno fatto saltare il fianco meridionale del torrione, e durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l'opera è stata adattata a rifugio antiaereo e sulla sua sommità sono state ricavate postazioni per armi leggere e trincee per la fanteria.
Dei due livelli dell'opera, quello superiore si trova sulla sommità di essa, mentre quello inferiore è ricavato al di sotto del terrapieno ed è accessibile tramite una lunga galleria che da accesso ad un'ampia sala. Sulle volte dei locali di questo livello si aprivano alcuni occhioni, attualmente murati, che servivano per l'illuminazione e l'aerazione dei locali. Le cannoniere sono tuttora visibili nella sala centrale (quella orientale è murata, mentre quella meridionale è stata allargata durante l'ultima guerra per ricavarne un ulteriore accesso al rifugio contraereo ricavato nel bastione), anche se risultano molto basse rispetto al pavimento dei locali a causa dell'innalzamento di quest'ultimo, provocato da macerie e terra di riporto. Peculiarità di questa opera fortificata è quella di essere posta al vertice di due cortine murarie fortemente convergenti, chiamate "salienti, per ricavare ulteriori postazioni di fuoco lungo queste ultime e per aumentare ulteriormente la sporgenza del bastione rispetto alle fortificazioni cittadine.
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