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L'isola pedonale, le acque e una Padova polacca

quattro videopresentazioni

 

Con il patrocinio del Comune di Padova


Aula 1914 - via Raggio di Sole 2 - ore 16:30

 

Sabato 23 novembre 2013

Il progetto per la zona pedonale di Padova dal Canton del Gallo a via S. Lucia: 1983-2013

a cura di Adriano Verdi

Vi siete mai chiesti il senso delle “linee bianche” che caratterizzano l’area più centrale della nostra città? Sono il “segno” della Padova del passato, fatto riemergere attraverso la pavimentazione realizzata 30 anni fa. Un’ operazione di arredo urbano, ma anche di divulgazione storica.


Sabato 30 novembre 2013

Lo Stabilimento Pedrocchi, un lascito alla città.

a cura di Vittorio Dal Piaz

Si proporrà una visita virtuale, locale per locale, dell'intero complesso del Caffè Pedrocchi, ricostruita grazie alla perizia di stima redatta nel 1892 dall'Ingegnere Capo del Comune nell'ambito delle pratiche legate
alla donazione di Domenco Cappellato Pedrocchi.


Sabato 7 dicembre 2013

I canali di Padova

a cura di Adriano Verdi

L’acqua, anche a Padova, è stata per secoli via di comunicazione e “forza motrice” delle attività manifatturiere attraverso la realizzazione di una rete idrografica urbana assai sviluppata, oggi in parte perduta o occultata sotto le strade. Una consistente parte della “forma urbis” di Padova è stata determinata dai fiumi e dai canali che l’attraversavano. Molti di questi hanno avuto anche un’ importante funzione militare, come parte integrante dei sistemi della difesa cittadini.


Sabato 14 dicembre 2013

Zamosc, la Padova del nord

a cura di Alberto Diaz-Diaz

La città polacca di Zamosc, eretta nell'ultimo quarto del secolo XVI per volontà e a cura del grande Giovanni Zamoyski, sta a testimoniare, nel suo insieme urbanistico e in certi particolari architettonici, la profonda influenza esercitata dal Rinascimento italiano nel settentrione europeo e specialmente in Polonia.
Tornato in patria, dopo gli studi giuridici svolti presso lo Studio di Padova, Zamoyski si fece promotore della realizzazione di una città che gli ricordasse Padova, che fosse tutta a suo uso e consumo e, per così dire, a portata di mano.