giardino_alicorno(10 dicembre 2016) - In attesa di decisioni circa la possibilità di riaprire l'ingresso alle casematte del torrione dell'Arena, che costituirebbe un grosso risultato, arrivano due piccole, belle notizie, di buon auspicio per il futuro delle mura. Cui aggiungiamo una nostra proposta.

Riapre il Giardino Alicorno

Chiuso finalmente anche l'ultimo cantiere che interessava l'area del torrione Alicorno, il giardino pubblico lungo il terrapieno del bastione è stato riaperto, con orario dalle 9.00 al tramonto (l'ora di chiusura varia con la stagione).
La notizia nella notizia è che viene aperto anche il cancello in fondo alla passeggiata Camillotti, sul terrapieno lungo via San Pio X.
È davvero una bella novità, perché diventa finalmente percorribile senza soluzione di continuità un lungo tratto delle mura, da via Cavalletto, praticamente dalla Saracinesca, fino a via Cavallotti / piazzale Santa Croce. Oltre un chilometro, il più lungo tratto di mura ancora percorribile quasi alla quota originaria del camminamento di ronda e uno dei più suggestivi e gradevoli da percorrrere.
Non è che un passo in direzione del futuro Parco delle Mura, ma un passo non piccolo, perché il percorso appena tornato agibile è la "spina dorsale" di uno dei segmenti qualificanti del futuro Parco delle Mura, come abbiamo più volte sottolineato, anche nella monografia che al torrione Alicorno abbiamo dedicato nel 2015.

"Riappare" la porta Saracinesca

No, nessun miracolo della realtà virtuale! Semplicemente, una normale operazione di ripulitura dell'argine sinistro del Tronco Maestro ha riportato parzialmente in luce il basamento di porta Saracinesca, che sorgeva in fondo a riviera Paleocapa, lambita dall'acqua, come appare in una foto di poco precedente la demolizione, avvenuta nel 1888.
Il basamento era ancora ben visibile e riconoscibile nella prima metà del Novecento, e così pure le tre arcate del ponte che la precedeva, come testimonia una seconda foto, presa dalla Specola, quando ancora non esisteva il ponte Saracinesca (o della Sacra Famiglia) e l'acqua lambiva l'argine. I depositi fluviali l'hanno poi progressivamente occultato, processo accelerato dalla costruzione del ponte negli anni Cinquanta del Novecento.
Il basamento appare ancora in discrete condizioni, con l'angolo meridionale  marcato da un concio in trachite, mentre quello settentrionale, nascosto dal terriccio, sembra fortemente eroso, se lo si confronta con la foto d'epoca. Assieme al basamento è tornata visibile la parte sommitale della prima arcata del ponte settecentesco.


Una proposta

La parziale ricomparsa del basamento e dell'arco di ponte ci pare l'occasione buona per invitare gli enti responsabili (Comure, Genio Civile, Consorzio Bacchiglione) a riportare completamente in luce i due manufatti, perlomeno fino a pelo d'acqua. Contestualmente riproponiamo l'idea di marcare in qualche modo sulla pavimentazione stradale la pianta delle porta, per rendere di nuovo percepibile la continuità della cinta muraria.
Operazioni di certo non particolarmente costose, ma di grande efficacia, complementari all'apertura del percorso sulle mura descritto sopra.

Naturalmente, a coronamento della restituzione della continuità almeno visiva di questo tratto di mura, ci aspettiamo che, prima o poi, venga ripulito a dovere anche l'argine destro del canale, perché riappaia finalmente il bastioncino della Catena con il breve tratto di mura fino al ponte Saracinesca.