Porta Ognissanti inedita
Ultimi ritocchi all'Alicorno
Un camino a porta Santa Croce?

(3 novembre 2015) - Tre piccole ma importanti novità in pochi giorni per chi ha a cuore le mura. Cominciamo dall'ultima, arrivata oggi a sorpresa.

La vera sorpresa è stata in realtà vedere il Piovego quasi in secca, operazione messa in atto per permettere agli Amissi il recupero di un'imbarcazione.
Ma chi è passato oggi davanti a porta Ognissanti ha goduto del piacere inaspettato di veder affiorare dal fango (assieme a decine di biciclette...) l'intero basamento dell'edificio, con quella cornice bugnata sotto alle volute sottostanti i dadi che supportano le colonne, che sicuramente pochi hanno avuto in passato occasione di vedere.

Oggi dunque, per un giorno il livello del canale era tornato più o meno quello originario cinquecentesco, con il basamento e le cannoniere interamente fuori acqua, come appare in foto e cartoline di inizio Novecento. E come forse non doveva apparire nel Settecento, dato che, oggi come nelle foto d'epoca, erano fuori acqua le fondazioni dei piloni del ponte, eretto appunto nel XVIII secolo.

Le foto d'epoca dimostrano d'altra parte come l'alveo si sia nel frattempo interrato, il che rende problematica la prospettiva di riportare l'acqua al livello del Cinquecento. Non che sia impossibile, ma, a parte ogni considerazione sul necessario ridisegno dei livelli della rete idrografica a valle di Padova, comporterebbe la necessità di dragare l'intero corso. Vedremo se si creeranno le condizioni perché questo avvenga.

Non sappiamo quando l'acqua verrà reimmessa nell'alveo, probabilmente stanotte, ma vi consigliamo di provare a passare, domattina, a porta Portello: potreste essere fortunati e assistere a uno "spettacolo" a suo modo straordinario.


Ultimi ritocchi all'Alicorno

Come ci era stato assicurato, il segnacolo dell'asse capitale del torrione Alicorno, crollato assieme a un tratto di muratura nel 2009, ma prontamente recuperato dai tecnici del Settore edilizia pubblica, è stato infine ricollocato al suo posto, grazie alla documentazione fotografica fornita dal Comitato Mura. Con una certa sorpresa si è però constatato che la pietra, su cui è incisa una croce, non era posizionata esattamente sull'asse capitale, ma qualche metro più a ovest. Poiché era incastonata in un tratto di muratura già ricostruito negli anni Cinquanta del Novecento, è presumibile che la posizione fosse stata allora individuata "a occhio". Rimane il dubbio se il segnacolo fosse lì già prima di quella ricostruzione, tanto più che la pietra è lavorata anche dietro, quindi è certamente di riuso. Gli archeologi interpellati tendenzialmente escludono che si possa trattare di un antico cippo confinario, come la croce farebbe pensare, ma altri particolari, come la lavorazione sul retro, sembrerebbero escludere. In ogni caso, pur nell'incertezza circa la sua provenienza e originaria funzione, per continuità storica si è scelto di ricollocarlo esattamente dov'era.

Nel corso di questo ultimo lotto di lavori è stata anche consolidata la muratura di un breve tratto di cortina a nord del torrione, che risultava fuori piombo.



Un camino a porta Santa Croce?

All'interno di porta Santa Croce, infine, sono stati parzialmente asportati gli intonaci per favorire l'asciugatura dell murature e puntualmente sono affiorati i resti di un camino, probabilmente aggiunto, come gli altri analoghi ritrovati a porta Ognissanti e a porta San Giovanni, fra Sei e Settecento, quando si ricavarono all'interno di esse dei locali più confortevoli per il corpo di guardia.

È anche riemerso un passaggio ad arco tamponato, posizionato però dal lato opposto rispetto al passaggio pedonale, che era sul lato ovest dell'edificio, come testimonia la fessura per lo scorrimento della catena del ponte levatoio, ben visibile in facciata. La cosa non ha per il momento spiegazione. A testimonianza del fatto che le mura possono  ancora riservare molte sorprese.