25 maggio 2010 - La cosa più bella per chi, come chi scrive, ha avuto la fortuna di passare la notte fra sabato 22 e domenica 23 maggio al Museo Civico, tenuto aperto per l'occasione, è stata quella di vedere tanti occhi di giovani, evidentemente lì per la prima volta, nel pieno della notte, illuminarsi scoprendo che quelle pietre nascondevano significati e rivelavano aspetti della città a loro ignoti. Badate bene, non i dipinti famosi della pinacoteca, proprio le apparentemente anonime "quatro piere" del primo chiostro, unica parte del museo accessibile, dove si nascondevano le soluzioni di tre quesiti della lunga lista.

E' stato un po' il leit motiv che ripetavano tutti i concorrenti Alla ricerca dei Carraresi Perduti, sia durante la gara, sia alla premiazione, svoltasi domenica sera a Palazzo Moroni (trasformato per l'occasione in tempio del rock anni sessanta), alla presenza dell'assessore Andrea Colasio: il grande gioco a squadre organizzato dal FAI aveva davvero aperto loro una finestra su di un passato della loro città del quale non avevano neppure idea.

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Per diciotto ore, dalle 23,00 di sabato, dopo la festa inaugurale con musica ska nel cortile di Palazzo Moroni, stavolta momentaneamente assurto al rango di balera, fino alle 17,00 di domenica, hanno percorso la città, dal vivo e su internet, per trovare le risposte, alcune francamente piuttosto impegnative, alle domande del gioco, per la gran parte a tema carrarese (un paio letteralmente "impossibili", ma... non per colpa dei concorrenti!). Divertendosi e "scoprendo" una Padova sconosciuta, allora capitale politica e di cultura. E le hanno davvero usate tutte, le diciotto ore, a giudicare dalle facce stravolte di molti, la domenica sera!
Basterebbe questo a ricompensare le ore di fatica e di tensione che i volontari del FAI e quanti altri hanno dato una mano alla riuscita della manifestazione hanno profuso, ivi compresi alcuni di noi del Comitato Mura, coinvolti in un primo tempo solo nel "comitato scientifico", ma poi ritrovatisi a presidiare musei e "punzonare" concorrenti.

La gara consisteva in una sessantina di prove, fra domande secche a cui rispondere via sms, foto da fare ai componenti della squadra in luoghi da scoprire attraverso altre domande a chiave, oggetti da trovare e via dicendo. Con in più, la domenica, alcune prove collettive come intonare "se 'l mare fusse de tocio" con strumenti a fiato (ammessi generosamente anche i fili d'erba...), corsa coi sacchi sul passaggio pedonale di piazza Garibaldi, canto del Gaudeamus davanti al Bo', picnic in piazza Castello con tovaglia, cestino, fiasco e prodotto tipico padovano obbligati.

Il tutto con il concorso degli armigeri de La Torlonga, che oltre a proteggere la corsa dei sacchi dai pochi veicoli circolanti, e a far da pittoresca cornice alle prove collettive, inscenavano qua e là sanguinose sfide con relativo feroce combattimento.

I partecipanti, 52 squadre con numero di componenti da due a cinque, erano in gran parte giovani in età fra liceo e università, ma non mancavano le intere famiglie, una delle quali, comprendente i due partecipanti più anziani (da carta d'argento, per intenderci) alla fine ha conquistato il secondo posto.

Una festa dunque, e assai riuscita, considerando che era la prima volta, ma considerando soprattutto la concomitanza con la partita dell'Inter e qualche deficit pubblicitario, problemi che nella prossima edizione saranno facilmente evitati e risolti, con l'obiettivo di superare le cento squadre partecipanti. Perché è sicuro, lo hanno pubblicamente confermato sia Giulio Muratori, capo delegazione del FAI di Padova sia l'assessore Colasio, la gara sicuramente l'anno prossimo si rifarà!

Ugo Fadini


Altre notizie sulla manifestazione e la classifica finale si possono trovare sul sito www.carraresiperduti.it

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