Il mattino

(26 marzo 2015) - La nuova amministrazione comunale ha messo fin dal primo giorno la valorizzazione del sistema delle mura e delle acque al centro della sua politica per la città, come risorsa per i cittadini e, in prospettiva non lontana, come fonte di ricchezza, attraverso l’incremento di flusso turistico che esse possono produrre.
Non abbiamo perciò dubbi sulla risposta che verrà data alla proposta avanzata dalla UIL e avallata dalla direzione generale dell’Azienda ospedaliera (vedi Il Mattino di oggi), di creare un parcheggio da 300 (trecento!) auto nella fossa accanto al baluardo Cornaro. Non potrà che essere negativa: non tanto per il vincolo posto dalla Soprintendenza, ma soprattutto perchè una risposta positiva sarebbe in aperto contrasto con ogni proposito di valorizzazione delle mura. Che non sono solo dei “muri”, come ancora sembrano ritenere persone che dovrebbero essere colte e preparate: sono un sistema di opere, delle quali la fossa, una fascia di prato allagabile a pelo dell’acqua del fossato, che un tempo le circondava per tutto il loro perimetro, era parte integrante e che oggi solo qui, dal baluardo Cornaro al torrione Buovo, si conserva ancora, se non integralmente, perlomeno in forma leggibile. Non è dunque un’area “abbandonata”, quel prato, ma “mura” anch’esso, quanto i mattoni e le pietre. Una gita a Ferrara (anche su google) aiuterebbe forse a capire.
E che dire del baluardo Cornaro, già massacrato al suo interno dalla costruzione del sanatorio, prima, e delle cliniche naurologiche poi, che lo sovrastano, quasi schiacciandolo? Circondato da un tappeto di variopinte e luccicanti vetture, il più grande e maestoso bastione della città, decantato dai contemporanei come una meraviglia dell’architettura applicata alla difesa, opera del più insigne inzegner militare che abbia operato a Padova, Michele Sanmicheli, rischierebbe di offrire un ben misero spettacolo a quei turisti che credessero di venire a visitare la più grande città murata d’Italia (dopo Roma)!
E tutto ciò proprio mentre si è appena deciso di trasferire finalmente altrove l’ospedale e le cliniche, rendendo possibile una concreta riqualificazione di tutta l’area, che andrebbe ripensata e ridisegnata proprio mettendone al centro le mura, il baluardo Cornaro e il canale San Massimo, da riportare alla luce, per farne una delle aree di pregio della città?
Questo è quanto prevede il Piano per il Parco delle Mura e delle Acque, presentato dal Comitato Mura e fatto proprio dall’amministrazione.
La sua realizzazione ha bisogno della partecipazione convinta di tutta la città, istituzioni, enti pubblici e privati cittadini. Consapevoli del fatto che la valorizzazione delle mura necessita di spazi liberi, dove ancora disponibili. Che non sono spazi “abbandonati” o “vuoti”, sono spazi vitali: per le mura, ma prima ancora per noi, per la nostra vita futura.

Ugo Fadini - Comitato Mura di Padova

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Il baluardo Cornaro

Il baluardo Cornaro (su Bing)


Gli articoli usciti nei giorni successivi in riferimento al nostro intervento...

Nell'articolo del Mattino del 1 aprile una proposta alternativa, ma anche parole in libertà. Il parcheggio sotto il baluardo Cornaro sarebbe "una striscia non invasiva, che non andrebbe a intaccare la fossa e che renderebbe al contrario più fruibili le Mura": ??? Certo, si dice saggiamente, non sarebbe una soluzione a breve termine, perché "c'è un vincolo della Soprintendenza da aggirare": vincoli e regole si "aggirano"? Non si potrebbe semplicemente rispettarli, visto che sono imposti per difendere un bene di tutti?