Torrione Codalunga (o della Gatta), pulizia del paramento esterno

 

5 dicembre 2009 - A lavori quasi ultimati, quella che doveva essere una semplice operazione di pulizia si è rivelata invece un lavoro più complesso, che ha comportato la risistemazione, con integrazione delle lacune, del paramento esterno del torrione (già oggetto, va detto, di ampie integrazioni in passato) e la impermeabilizzazione e ridisegno del coronamento.
A lavori completati torneremo sull'argomento per una valutazione ponderata del risultato. Per il momento segnaliamo soltanto che su nostro suggerimento, nella muratura sul versante di viale Codalunga è stata evidenziato il nicchione che originariamente doveva ospitare un leone marciano, già intuibile per la presenza di due mensole sporgenti sotto il cordone e la cui presenza è stata verificata con lo smontaggio della camicia in laterizio, poi ripristinata.

(nei prossimi giorni pubblicheremo qui di seguito nuove foto del bastione dopo il restauro).

 

24 settembre 2009 - Non un restauro vero e proprio, a quanto ci è stato detto, ma una lavoro di ripulitura e consolidamento del paramento esterno, che forse è anche preferibile, almeno per questo bastione che non presenta particolari problemi e il cui paramento esterno è stato ampiamente rimaneggiato nel corso degli anni.

Peccato soltanto aver scelto proprio le date a cavallo del Cinquecentenario dell'assedio del 1509, che proprio in questa zona vide svolgersi gli episodi cruciali che culminarono con il ritiro dell'esercito imperiale di Massimiliano d'Asburgo.
Anche il famoso episodio della gatta ebbe luogo qui, come ricorda la gatta in pietra incastonata nel bastione, verso viale Codalunga: anch'essa oggi nascosta dalla rete del cantiere.

E' ben vero che il torrione che oggi vediamo non è quello che sostenne l'assedio, essendo stato costruito dopo la fine delle ostilità, ma sarebbe forse stato opportuno provvedere venti giorni prima, o venti giorni dopo.
Sapete com'è, il Cinquecentenario capita una volta sola...

(cliccare sulle foto per aprirle)